Estate, ferite da spiaggia. I consigli delle api

Ecco un altro utile consiglio che ci può aiutare a curarci in modo efficace con un pensiero alla natura.

Nelle vacanze spesso capita, durante delle passeggiate sulla battigia o sugli scogli, di farsi tagli ed escoriazioni che se non trattati correttamente finiscono per infettarsi e fare un gran male rovinando il nostro tanto meritato riposo.

L’Associazione Italiana di Apiterapia consiglia l’uso del miele per il trattamento delle ferite perché aiuta sia la cicatrizzazione che a combatte l’insorgere di infiammazioni.

Anemoni di mare, celenterati che possono annidarsi tra gli scogli e provocare piccole cisti o addirittura infettare ferite che poi stentano a cicatrizzarsi. Non solo.

Il caldo di questi mesi rende la nostra pelle più vulnerabile, perché ne modifica la sudorazione ed il “pH”.

Così anche un banale taglio o una piccola trascurabile ferita può trasformarsi in un problema. E i casi di ferite che s’infettano, quest’estate sono aumentati: lo conferma il dottor Massimo Ceccarini, primario di Dermatologia dell’Asl 6 di Livorno. Non che sia un fenomeno del tutto nuovo, questo, ma indubbiamente è cresciuto di dimensioni tanto che in questi giorni anche alcuni medici di famiglia hanno lanciato l’allarme.

L’uso terapeutico del miele nella storia: la cura di piaghe e ferite

Il miele è stato probabilmente il materiale terapeutico più antico usato dall’uomo per la cura delle sue ferite.  Nel mondo antico il miele è stato usato spesso empiricamente per guarire ulcere o piaghe della pelle, in particolare per la cura delle piaghe delle gambe e dei piedi.  Queste pratiche iniziali hanno avuto, come ben sappiamo, ampie conferme scientifiche in tempi più recenti.  Senza la pretesa di coprire tutta la casistica, si propone una breve rassegna dell’impiego terapeutico del miele lungo la storia. Continua a leggere

TRATTAMENTO DI PIAGHE CON IL MIELE tratto da Medicina dell’Africa Nera 1998,45(11)

Esperienza effettuata presso l’ospedale di Lomé

ATTIPOU K.*, ANOUKOUM T. * *, AYITE A. *, MISSOHOU K. *, JAMES K. *

ferita1ABSTRACT
Uno studio prospettico è stato effettuato da gennaio 1992 a dicembre 1993 con l’obiettivo di testare l’efficacia del miele su piaghe di diversa natura.
Il gruppo era formato da 79 malati, di cui 46 uomini, 33 donne di età media dai 22,3 anni ai 69 anni.
Gli autori presentano i risultati preliminari di questo studio. Continua a leggere

DEFENSIN-1, un peptide antibatterico derivato dai prodotti delle api che favorisce la riepitelizzazione cutanea delle ferite

L’articolo apparso i primi di agosto in Science Reports informa sui risultati raggiunti da un team di cui fanno parte due ricercatori italiani del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale (Bee-derived antibacterial peptide, defensin-1, promotes wound re-epithelialisation in vitro and in vivo, M. Bucekova, M. Sojka, I. Valachova, S. Martinotti, Elia Ranzato, Z. Szep,V. Majtan, J. Klaudiny, J. Majtan)

I cheratinociti, importanti componenti cellulari dell’epidermide, sono responsabili della ricostituzione dell’epidermide Continua a leggere

PROPOLI E MIELE: il pronto soccorso naturale

ape valigia dueRicordiamoci sempre di tenere in casa del propoli in soluzione alcolica e del miele di ottima qualità privo di antibiotici e pesticidi (possibilmente biologico o di accertata provenienza e abbastanza liquido).

Questi due prodotti delle api ci potranno essere di aiuto in caso di piccoli incidenti domestici o lievi disturbi, facili anche da portare in viaggio per far fronte a molte evenienze: Continua a leggere

Miele, infiammazione e guarigione delle ferite

Il miele è un prodotto naturale che recentemente sta entrando nella pratica medica. Gli studi clinici sul miele ne hanno evidenziato la capacità di accelerare la guarigione delle ferite proprio grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.

miele e ferite3L’infiammazione è una tipica reazione di difesa dell’organismo nei confronti di qualunque tipo di danno subito.  Essa si manifesta con una intensa reazione vascolare e cellulare, sempre con le stesse modalità e con sintomi clinici tipici: arrossamento, aumento della temperatura, tumefazione, indolenzimento e compromissione funzionale.

L’infiammazione serve a circoscrivere, neutralizzare e distruggere gli agenti lesivi grazie alla migrazione leucocitaria (soprattutto granulociti neutrofili e macrofagi) nella sede del danno, dove essi fagocitano i batteri e gli altri agenti lesivi e degradano il tessuto necrotico e, al contempo, ad azionare i meccanismi di riparazione o sostituzione del tessuto danneggiato.

Essa quindi dovrebbe rappresentare un processo utile per l’organismo, tuttavia, Continua a leggere