Nuovo video! Curarsi con il veleno delle api

Curarsi con il veleno delle api, da Carlo Magno ai giorni nostri… ne parliamo in questa nuova video-lezione. Le possibilità curative, l’esigenza, sempre, della presenza di un medico e le verifiche preventive su eventuali allergie.
Buona visione!
(per il video, credit Samuel Piva)
https://www.youtube.com/watch?v=isdGD5j9KJ8&feature=youtu.be

“Qua si mangia pane e veleno” “Pasquà, qua si mangia solo veleno!” (dal Film “Miseria e Nobiltà, 1954).

paracelsoSaranno passati tanti anni ma la realtà è poco cambiata. Forse il “veleno” della vicenda filmica sarà cambiato ma di veleni, in generale, se ne mangiano tanti. Nel 1500, un alchimista svizzero girava l’Europa, raccogliendo i segreti più reconditi dell’alchimia e medicina; dopo essersi laureato a Ferrara in medicina, cercava di instillare il dubbio nelle menti “assolutistiche” dell’epoca, con il motto “ Tutto è veleno e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa che il veleno non sortisca effetto”. Era Paracelso. Bene, allora cerchiamo di sfruttarne le buone doti. Continua a leggere

APIPUNTURA E APPELLO ALLA REGOLAMENTAZIONE DELLA SUA PRATICA

infcartoon“Chi non sia mai stato punto dalle graziose api alzi una mano. Chi pensa che la puntura delle api sia una magica occasione per migliorare la nostra salute, alzi una mano”. Talvolta gli incontri pubblici dell’Associazione di Apiterapia con apicoltori e amanti della natura iniziano così. Certo le risposte variano, ma in generale alla prima domanda non si alzano troppe mani, alla seconda, sembra assurdo, qualcun’in più.

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L’USO DELL’AFFUMICATORE LIMITA IL RILASCIO DEL VELENO NELLE API?

arnie affumicatoreIl fumo impiegato in apicoltura limita il rilascio del veleno nelle api: a questa conclusione è arrivato un recente studio (Gage et al., 2018) condotto negli Stati Uniti.  Nello specifico, la ricerca suggerisce che la goccia di veleno sia normalmente liberata in condizioni di grande agitazione delle api mentre il fumo, proprio perché agisce inibendo la loro aggressività, ne riduce il rilascio.

Il perché della puntura di veleno.  Vediamo ora la puntura con rilascio di veleno in un contesto ecofisiologico ed evolutivo.  Continua a leggere

IL NEMICO CHE DIVENTA AMICO

pungiglioneLa fosfolipasi A2 del gruppo III (abbreviata III sPLA2) è un enzima presente nel veleno d’api; questa sembra essere la componente allergenica principale del veleno d’api che, in determinate situazioni, può comportare shock anafilattico.

Lo shock anafilattico è una reazione complessa dell’organismo, che avviene per la stimolazione del sistema immunitario, già “allertato” in precedenza da una sostanza non riconosciuta propria (allergene), che scatena una valanga di effetti allergici anche gravi, come lo shock anafilattico. Continua a leggere

Le api, amiche per la pelle

Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. Giobbe si grattava con un coccio e stava seduto in mezzo alla cenere (Antico Testamento – Le piaghe di Giobbe)

psoriasi1Le malattie cutanee squamose e pruriginose vengono descritte per la prima volta nell’antico testamento, ma è possibile individuare già qualche accenno nei codici assiro babilonesi ed in alcuni papiri Egizi. Ippocrate nel V secolo a.C. introdusse i concetti di lepra e psora identificando svariate malattie desquamative pruriginose, tra cui anche la lebbra. La confusione tra lebbra e psoriasi durerà fino al XVIII secolo quando il dermatologo inglese, Robert Willan (1757-1812) le distinguerà chiarendone manifestazioni (caratteristiche e tipologia della lesione) e complicanze (esito letale e andamento acuto e cronico). Continua a leggere

Impiego dell’apitossina e della sua componente melittina per affrontare la malattia di Lyme

borrelia1La malattia di Lyme.  La malattia di Lyme è causata da una spirocheta[1] trasmessa dalla puntura di una zecca del genere Ixodes ma ci sono e si stanno manifestando numerosi insetti che veicolano il batterio ( i cosiddetti coinfettori, come il pidocchio del gatto, zanzare ecc.).

Perché ne parliamo? Semplicemente per il rischio che sembra maggiore nel periodo caldo e le nostre attività in campagna, che siano la semplice fuga per godersi l’aria fresca sotto l’ombra di un bell’albero o il lavoro con le nostre api. Continua a leggere

L’apitossina nel trattamento della periodontite (piorrea)

sorrisoIl parodonto è l’insieme delle strutture che danno sostegno al dente.  La periodontite è un’infiammazione ed un’infezione di ossa e legamenti che sostengono i denti.  Si verifica quando la gengivite non è curata o è curata in ritardo.  L’infezione e l’infiammazione si possono estendere dalle gengive ai legamenti e ossa che sostengono i denti e quindi la perdita del sostegno dei denti porta all’indebolimento e alla loro caduta.  Nel linguaggio comune è in uso il termine “piorrea”, da tempo abbandonato in ambito medico. Continua a leggere

La Varroa non è l’unica cosa di cui preoccuparci, ahinoi! … la Borrelia e malattia di Lyme

Tra le varie difficoltà che l’apicoltore si trova a dover affrontare nella sua attività la VARROA, come ben sappiamo, rappresenta l’oggetto di maggior preoccupazione.

La varroatosi (causata dall’acaro Varroa destructor) infatti è la malattia che in assoluto arreca le maggiori perdite economiche al settore apistico. Tale patologia impone agli apicoltori di procedere con periodici trattamenti farmacologici affinché le colonie di api possano sopravvivere. Nella lotta alla varroa esistono attualmente pochi strumenti a disposizione dell’apicoltore che, in ogni caso, non gli consentiranno di eliminare del tutto il parassita (almeno nei prossimi anni) dagli alveari ma impongono un costante monitoraggio sul livello di varroa presente nelle famiglie, considerato che l’efficacia dei trattamenti antivarroa è variabile. Continua a leggere

COMMENTO A 2 ARTICOLI PUBBLICATI RECENTEMENTE SULL’APITERAPIA

apipunturaL’Associazione Italiana Apiterapia pubblica il seguente testo sul proprio blog per dare informazioni corrette ai soci ed alle persone che seguono questo argomento, ha numerosa letteratura clinica a disposizione di chi la voglia richiedere inviando una mail a info@apiterapiaitalia.com, bibliografia peraltro facilmente reperibile online (1-2-3).

Non ha ritenuto opportuno intraprendere la strada del confronto diretto con i giornalisti, autori dei due articoli, per non ampliare l’eco della vicenda che rimane un episodio isolato e mal gestito avvenuto in una nazione come la Spagna dove l’apitoxiterapia (o apipuntura) può essere eseguita anche da personale non medico. In Italia l’Associazione, fin dalla sua nascita, ha sempre raccomandato e imposto ai propri soci di eseguire l’apipuntura esclusivamente in presenza di un medico adeguatamente preparato, dopo un’attenta anamnesi del paziente, con le dovute precauzioni, tempistiche e con i farmaci di primo soccorso a disposizione. Anche l’American Apitherapy Society, commenta questo fatto riportato dai giornali, avverte dell’importanza che l’apipuntura sia fatta in presenza di personale medico addestrato e con attrezzature di primo soccorso a disposizione, fa inoltre notare come questo episodio sia uno dei 3 segnalati nell’ultimo decennio e che quindi rappresenta un rischio molto basso e statisticamente più sicuro rispetto alle reazioni di molti farmaci (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1326993314069391&id=685918731510189 ) Continua a leggere